poker d’endorsement per obama

in questi giorni a far tirare un sospiro di sollievo a noi obamiani è arrivato un poker d’endorsement di importanza fondamentale.

il primo endorsement è questo:

vi sarà capitato, in questi giorni, di vedere qualche foto di obama con questo tizio enorme e di chiedervi chi diavolo sia.

beh, quello, signore e signori, è il mio governatore. il governatore repubblicano del New Jersey, Chris Christie.

negli ultimi due giorni ha elogiato la gestione di Obama dell’emergenza uragano a più riprese, praticamente su tutte le reti.

la cosa più buffa è che è riuscito a farlo persino sull’ostica Fox, dove sono quasi svenuti.

alla domanda se avesse intenzione di invitare Romney a fare una visita alle zone più danneggiate dello Stato,

la risposta è stata: “I have no idea and I couldn’t care less.”

Non potrebbe fregarmene di meno. Il che, accostato ai numerosi complimenti ad Obama dei giorni scorsi,

è stato straordinario“, “ci siamo sentiti almeno sei volte“, “è stato sempre presente“,

ci rende particolarmente difficile riconoscere il veccho Christie,

il quale durante la campagna elettorale dei mesi scorsi non ha perso occasione

per attaccare un presidente “assente” e che “è finito al potere per caso”.

Eppure, tant’è. I telegiornali hanno mandato per tutto il giorno

le immagini di Obama e Christie che facevano insieme un giro di ricognizione dei danni sul Jersey Shore,

ed in termini elettorali si tratta di una vera e propria bomba.

Perché mostrano un comandante in capo in grado di gestire con grande lucidità una delicatissima situazione di crisi

anche in stretta collaborazione con personalità dell’opposto schieramento politico.

Chissà, forse Christie ha più a cuore il suo futuro in New Jersey che non quello nel partito repubblicano.

 

Il secondo endorsment significativo, ma largamente preannunciato, è quello di Colin Powell, ripreso anche in uno spot della campagna di Obama messo in circolazione ieri.

Powell, che forse ricorderete come segretario di stato di Bush fino al 2005, è una di quelle personalità politiche che gode di grande stima da parte di ambo gli schieramenti, e per questo motivo il suo endorsement ha una certa rilevanza.

Il terzo endorsment è arrivato ieri da parte del sindaco di New York, Michael Bloomberg.

Bloomberg è un ex repubblicano, un ex democratico, un ex qualsiasi cosa ora indipendente. Sindaco della città colpita in questi giorni dall’uragano. Il suo endorsement piomba come un fulmine a ciel sereno perché qualche mese fa in un editoriale aveva pubblicamente annunciato che si sarebbe astenuto dal prendere una posizione e sarebbe rimasto neutrale. Tuttavia, proprio gli eventi di questi ultimi concitati giorni, l’hanno spinto a schierarsi con Obama perché vuole un presidente in grado di condurre un’azione efficace riguardo al cambiamento climatico. E questo, aldilà del fatto che a New York non c’è bisogno di spostare voti, mi sembra un segnale fondamentale perché è la prima volta che il tema del cambiamento climatico entra in modo così persistente in una campagna presidenziale americana (Gore si è svegliato solo dopo aver perso). Finalmente qualcuno osa dire agli americani come stanno le cose, e che episodi come l’uragano Sandy saranno sempre più frequenti se non si inverte immediatamente e drasticamente la rotta in termini di consumi e attenzione per l’ambiente. Bloomberg, inoltre, dice di appoggiare Obama anche per le posizioni sulle donne e sui matrimoni gay.

Il quarto ed ultimo endorsment che vi segnalo, anche se in realtà è il più datato e risale ad ottobre, è quello del Salt Lake City Tribune. Pazzesco che persino il giornale della città di Romney faccia pubblicamente endorsement per il suo avversario, sostenendo che Romney abbia cambiato faccia troppe volte: “we have watched him morph into a friend of the far right, then tack toward the center with breathtaking aplomb.”

 

 

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